Le piste ciclabili e le corsie a Palermo sono sempre sotto la lente d’ingrandimento.
Palermo non ha una grande tradizione in tal senso e soltanto negli ultimi anni si è cominciato a pensare alla mobilità più dolce con provvedimenti vari, alcuni efficaci, altri no. Spesso le soluzioni adottate sono state smentite nel tempo con altri provvedimenti, così che per il cittadino è davvero difficile abituarsi a qualcosa che funziona.
Dopo svariate modifiche, in Corso Vittorio Emanuele è nata una corsia ciclabile qualche tempo fa, che in teoria doveva essere parte di un anello ciclabile mai completata nel tratto di via Bonello.
Dopo le recenti modifiche per le “ZTL” (anch’esse non entrate in vigore), ad oggi la strada è costituita da una corsia centrale parzialmente carrabile, e due corsie laterali promiscue per pedoni e ciclisti. La segnaletica è eloquente.
(tavolini lungo la corsia ciclabile, foto by Cino Dario)
Transitando su una di esse con la bici ci si accorge di come in realtà, per un ciclista, percorrere quel segmento è molto difficile:
in primis la promiscuità con i pedoni non agevola l’andatura di coloro che a bordo delle due ruote, preferiscono spostarsi nella corsia centrale. Ciò detto è auspicabile sempre uno spostamento molto lento per motivi di sicurezza. Ed a proposito di sicurezza che va evidenziato quanto segue: all’interno della corsia, come è visibile dalla foto, sono presenti panchine, cestini e fioriere che di fatto riducono ulteriormente lo spazio di manovra.
Va da sè che un pedone è molto più agevolato, mentre per un ciclista il transito è molto pericoloso, con il rischio di urtare uno di questi ostacoli.
C’è da chiedersi a questo punto se non sia il caso di separare pedoni e bici, destinandoli rispettivamente alle due corsie attualmente presenti, senza mischiarli e aumentando gli standard di sicurezza.
Parola al comune.
Il problema sta anche nelle ristrette dimensioni della fascia pedonale. Se quella strada fosse veramente pedonale, uno spazio per i ciclisti non sarebbe poi un gran problema. Una corsia promiscua invece è sempre un fastidio e un potenziale pericolo sia per i pedoni che per i ciclisti. Personalmente trovo ridicole sia le piste ciclo-pedonali fin qui create, sia queste zone semi-pedonali: via Magliocco e via Principe di Belmonte sono zone pedonali e ci sono esempi di centri storici prima chiusi al traffico e poi pavimentati anche di recente in Sicilia (penso a Castellammare del golfo e a Castelvetrano), ma se fai le cose alla palermitana senza voler scontentare nessuno, non capisco dove stia la pedonalizzazione in una via per metà percorribile da mezzi autorizzati (anche privati) e per metà da condividere fra pedoni, ciclisti, fioriere, panchine e quant’altro, il tutto rigorosamente sull’asfalto… meglio così che niente, ma ci dobbiamo accontentare?
Io sono del parere che o le cose si fanno ma bene, o non si fanno proprio, appunto per poi non ritrovarci a parlare di cose fatte, ma male. Ed io ovvio che con questa segnaletica, i ciclisti non sono tutelati, e poi con ostacoli ovunque come si fa a chiamarla corsia? E allucinante… Sarebbe togliere degli ostacoli per poter meglio percorre quella suddetta corsia, oltre ha proibire hai negozianti di mettere tavolini o robe varie nelle corsie.
Io sarei del parere di rifare le corsie, una per pedoni una per pista ciclabile, mentre quella a destra per il bus e mezzi di emergenza o residenti, e farei percorre il tratto al bus 104 come i vecchi tempi, visto che già il percorso attuale e coperto a gran lunga della linea 108. Ovviamente delineare la corsia per i veicoli.
Corsie pedonali ai due lati e corsia centrale per bici e mezzi autorizzati. In fondo camminare in bicicletta in una corsia in cui passano pochi mezzi, magari con limite di 30 kmh, non avrebbe realmente nulla di pericoloso.
Concordo con Delio. Quelle piste furono “realizzate” quando la via era ancora aperta al traffico, o sbaglio? Una pista a uso promiscuo, pedoni/ciclisti, è una pessima scelta. Molto meglio lasciare le due fasce laterali a esclusivo uso dei pedoni, lasciare alle biciclette la corsia centrale, da condividere con i veicoli autorizzati. Essendo di fatto zona pedonale, i pochi veicoli che transitano lo fanno a velocità ridotta.
Nei futuri interventi di riqualificazione si potrebbe pensare d’allargare i marciapiedi sui due lati fino all’attuale limite della corsia carrabile.
In effetti allargare i marciapiedi (anche in via Maqueda) sarebbe la soluzione migliore. In centro si dovrebbe lasciare solo una corsia per mezzi autorizzati e bici
Sia per Corso Vittorio Emanuele che per via Maqueda occorre un progetto di ampio respiro che rinnovi completamente tutto e coinvolga personalità d’eccellenza. Stiamo parlando del cuore di Palermo, ragion per cui bisognerebbe non badare a spese facendo le cose in maniera egregia.
È già passato del tempo da quando i due assi centrali sono stati interdetti al traffico. Sarebbe ora che fossero avviati cantieri per riqualificare tutto.
Nel 2018, per diversi mesi, probabilmente tra giugno e settembre, Palermo ospiterà “Manifesta”, la più importante Biennale d’arte contemporanea del mondo, prendendo il testimone da Zurigo e lasciandolo a Marsiglia nel 2020. È un evento che attira centinaia di migliaia di visitatori. I dati dell’edizione di San Pietroburgo, nel 2014, hanno parlato addirittura di circa un milione di visitatori.
Sarebbe il caso che il Comune si affrettasse per far trovare nel 2018 una città decorosa, quantomeno lungo i percorsi turistici. Se ci si comincia a pensare adesso e si procede speditamente, forse ce la facciamo. In caso contrario, i turisti vedranno le stesse stranezze e brutture che si riscontrano oggi.
Centinaia di migliaia di visitatori? Se lo Stato continua nel suo beato letargo, rappresenteranno un’occasione di rilancio economico esclusivamente per ladri e scippatori, due categorie che a Palermo non conoscono mai crisi.
Qualche anno fa il piccolo centro storico di Trapani è stato interamente pedonalizzato, ma hanno da subito fatto le cose per bene: pavimentazione adeguata, panchine e fioriere artistiche, nuovi punti luce e illuminazione dei monumenti, regolamentazione delle attività commerciali etc…etc… Oggi il centro storico di Trapani è piccolo gioiello.
Quando finiremo di vedere cose raffazzonate a Palermo?
Io penso semplicemente che corso Vittorio emanuele e via Maqueda abbiano una vocazione esclusivamente pedonale, ergo, toglierei completamente le corsie per le biciclette e le metterei altrove, su percorsi alternativi a questi due assi (es via Roma, Via Cavour ecc..).
Via Maqueda e corso Vittorio Emanuele sono le principali vie della città, quindi soggette a grandi flussi pedonali. Tanti pedoni, troppi (per fortuna), che entrano ed escono dai negozi, guardano verso l’alto, osservano la città ecc..tutte cose fanno delle due vie dei percorsi che dovrebbero essere esclusivamente pedonali, come avviene in moltissimi centri storici in tutto il mondo. Qualcuno sopra ha parlato di Trapani che, ad esempio, non ha piste ciclabili nel suo centro storico.
Non sono d’accordo, ritengo sia necessario incentivare l’utilizzo del mezzo a due ruote a forza muscolare e i due assi centrali e dritti, con le università e i monumenti che ospitano sono utili a questo scopo. Condivido quanto scrive più su Delio: consentendo alle bici di utilizzare lo spazio destinato ai mezzi a motore (che saranno rari nella frequenza) si possono allargare i marciapiedi ai lati delle strade destinati ad uso esclusivo dei pedoni, pedonalizzare tutto e fare una pavimentazione ad unico livello ed esteticamente gradevole!
Irexia, sul fatto di incentivare l’uso delle biciclette, credo siamo tutti d’accordo. Tuttavia anch’io penso che non manchino affatto le alternative a via Maqueda e a Corso Emanuele. Palermo è grossomodo tutta pianeggiante e di strade lunghe e diritte non ne mancano.
C’è in particolare una ragione che mi fa storcere il naso di fronte alle corsie ciclabili lungo Corso Vittorio e via Maqueda: si incontrano ai Quattro Canti.
Io penso che la vocazione dei Quattro canti sia quella di ridiventare a pieno Piazza Vigliena. Trattandosi del cuore simbolico di Palermo, lì non mi aspetto che un domani venga realizzata una pavimentazione che sia semplicemente “adeguata”; mi auguro semmai che questa si presenti come una vera e propria opera d’arte integrata col fasto dei prospetti architettonici: musiva, o con disegno geometrico, o in marmo pregiato… Cose così. È chiaro che occorrerebbe coinvolgere artisti ed esperti di primo piano. In ogni caso ai Quattro Canti non vorrei vedere corsie ciclabili. Queste possono essere realizzate in decine di posti diversi. A Piazza Vigliena vorrei vedere un’opere d’arte.
Ma anche a me, Athon! Ma le due cose non sono in contrasto!
Per pavimentazione adeguata penso (ma non sono un tecnico, quindi le proposte che scrivo possono risultare banali perchè chi ne sa di più può anche suggerire qualcosa di più bello e funzionale) a qualcosa del tipo sanpietrini posti in modo diverso per marcare la corsia dove devono passare soltanto auto private dei residenti, mezzi di polizia e ambulanze, dal marciapiede dove devono passeggiare tranquillamente pedoni, turisti e autoctoni. A piazza Vigliena si può anche fare, come mi sembra tu hai scritto più volte, un pavimento musivo e più riccamente decorato, ma non vedo come le due cose siano una l’esclusione dell’altra! Non è che pedoni e ciclisti non possono avere nemmeno una piazza, dove ovviamente non si potrà che tenere una velocità molto bassa se non spingere la bici a piedi, in comune!